Il buio è la prima delle nostre paure, e spesso ce la portiamo dietro anche in età avanzata.
Il buio è la paura dell'ignoto, della maturità, dell'uomo nero... tre volti della stessa incertezza del vivere.
Il cinema di questo inizio di millennio ci ha sguazzato, proponendo insieme a tremenda spazzatura commerciale, come i tre ignobili BOOGEYMAN prodotti dal regista horror per caso Sam Raimi, anche alcune pellicole interessanti.
AL CALARE DELLE TENEBRE, non completamente riuscita favola nera, che più di ogni altro film sul genere rievoca figure dell'immaginario infantile, in questo caso la fata dei denti (fata dentina) è una versione femminile, spettrale e stregonesca, dell'uomo nero. Film zeppo di simbologie, archetipi, e chi più ne ha più ne metta (il finale si svolge tutto all'interno di un faro). Non del tutto riuscito, come già detto, ma neanche disprezzabile. Il regista Jonathan Liebesman, firmerà qualche anno dopo l'insospettabilmente bel prequel del remake di NON APRITE QUELLA PORTA.
THEY INCUBI DAL MONDO DELLE OMBRE, prodotto da Wes Craven e diretto dal leggendario regista del cult THE HITCHER, Robert Harmon, il film, pur difettato da uno script con troppe reiterate assonanze con la saga di Freddy Krueger dal terzo capitolo in poi, risulta piuttosto originale, cupo, teso ed angosciante dall'incipit alla chiusa iper-pessimista, colpo durissimo e inaspettato alla psicanalisi tanto in voga e, soprattutto negli staes, panacea per ogni problema (tesi ribaltata completamente dal finale alternativo inserito nei contenuti speciali del dvd).
Forse il film tra i più crudeli e senza speranza di questo lotto, fiaccato soltanto da un' eccessiva eleganza formale che finisce per sminuirne l'aggressività, rendendolo a tratti quasi rassicurante.
FEAR OF THE DARK, riuscita fable noir, diretta con scioltezza dal nuovo maestro dell'horror K.C Bascombe. Messa in scena, limpida e lineare, di fobie ancestrali e moderne, tra cui quella dell'omosessualità ( scoria non ancora del tutto eliminata dall'immaginario etero).
Il film non concede nulla allo splatter o al facile spavento, ma si concentra sul rapporto tra i tre protagonisti (due fratelli e la fidanzata del maggiore) alle prese con crescita, sessualità, paure recondite inespresse, crisi identitarie... Angoscie che per il più giovane assumono terrificanti quanto giustamente ingenue forme simboliche (il capo delle creature malefiche è una specie di Freddy Krueger esibizionista, vestito da cow boy in pelle nere e dal muscoloso torace snudato), e molto più prosaiche per la coppia di fidanzatini ad un passo dal primo rapporto sessuale. Interessante il finale, da non leggersi come finalino scontato, bensì come "trasmissione" della paura. Da vedere.
DARKNESS, di Jaume Balaguero, è il vero capolavoro del mazzo.
Genuinamente terrorizzante, lontanissimo dagli abusati stilemi del genere post anni '80 (qui il tema delle case infestate è più debitore ai '70, da SHINING ad AMYTIVILLE HORROR, che agli '80 de LA CASA(Evil Dead) in poi). Ammantato di buio antico, primordiale, esoterico... Il male autentico che non si mostra mai per ciò che è realmente, ma ingloba e distorce affetti con voracità insaziabile. Con THE DESCENT di Neal Marshall, uno dei pochi veri horror tout court da molto tempo a questa parte, senza concessione a nessun'altro genere, senza contaminazioni velleitarie... un diamante grezzo e puro che rimarrà negli annali dell'horror.
Il regista Jaume Balaguero, dopo un debole film di transizione come FRAGILE, tornerà in coppia con Paco Plaza ai vertici della paura, realizzando lo zombie movie definitivo REC (vera e propria riscrittura non autorizzata e non ufficializzata di DEMONI 2 di Lamberto Bava).
giovedì 19 novembre 2009
PAURA DEL BUIO?
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Al calare delle tenebre e Fear in the dark li ho trovati molto simili, meglio il secondo anche se generalmente sottovalutato, ma ad entrambi secondo me manca qualcosa.
RispondiEliminaA me sembrano più simili They e Fear of The dark... Però hai ragione, mancano un po' di sana cattiveria.
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