Se, per autonomasia, l'uomo nero della
cinematografia moderna è, e sarà sempre, il Michael Myers creato da John Carpenter in HALLOWEEN (1978), il più terrificante resta a mio avviso il suo precursore, ovvero il maniaco omicida di BLACK CHRISTMAS, pellicola del 1974 per la regia dell'eclettico Bob Clark. Uomo nero di cui nel film vediamo soltanto uno spiritato occhio malefico, e le cui nefandezze non vengono mai raffigurate graficamente ne tantomeno motivate. Aspetti che rendono il film ancora oggi realmente angosciante e spaventoso. Da non confondere o "misurare" col recente , insulso, remake.
La saga di FREDDY KRUEGER (ben 8 film!) è stata, invece, il traghetto di Caronte che ci portato dagli anni 80 al nuovo millennio. I capitoli 1-3-5-7, serviranno ai posteri per studiare e capire quanto il "mito" creato da Wes Craven abbia di fatto psicanalizzato un ventennio di storia americana, molto più di tutti i Kubrick e Scorsese impilati uno sull'altro.
IT, filmaccio televisivo realizzato da Tommy Lee Wallace (un ex aiuto di John Carpenter) sulla scorta dell' omonimo romanzo fiume di Stephen King, è la summa di quanto si possano banalizzare inquietanti figure archetipe. Al contrario, il romanzo di King è un capolavoro ancora oggi, forse, insuperato.
domenica 22 novembre 2009
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