L'ha fatta fare sotto dalla paura ad una intera generazione di spettatori, compresa la mia.
Visto oggi fa un po' tenerezza, soprattutto per certe lungaggini e per la rozzezza degli effetti speciali.
Si direbbe quasi un film di Carmineo o di Martino, invece è di un americano di nome James Robertson che cerca d'imitare come può gli allora di moda Argento e Fulci.
C'è da aggiungere, ad onor del vero, che finì davvero per influenzare, e pesantemente, un film italiano: STREGHE di Alessandro Capone, del 1989, che di SUPERSTITION (titolo originale di LA CASA DI MARY) ne è quasi il remake.
L'immagine di quella bambina indemoniata mi si è stampata nel cervello... dopo tutti questi anni la ricordo ancora perfettamente (il film un po' meno). Chi era l'illustratore? Ne ha fatte parecchie di questo tipo. Non è Simeoni, vero?
RispondiEliminaNo, è Sciotti, il più grande dopo Casaro.
RispondiEliminaLa locandina è assai più memorabile del film.